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Tra il maggio e il novembre 1933 si aprì a Chicago l’esposizione internazionale dedicata al progresso scientifico e tecnologico al fine di rilanciare gli USA dopo la Grande Depressione.
L’Italia fu uno dei pochi paesi che impegnarono molte risorse per far conoscere al Mondo il suo contributo allo sviluppo scientifico e tecnologico. Fu un memorabile successo per l’Italia. Il Padiglione Italia fu visitato da un numero incredibile di visitatori e addetti Stampa. L’Italia mise in mostra le sue scoperte scientifiche e tecnologiche e non a caso supervisore del Padiglione Italiano fu Guglielmo Marconi che mise in esposizione i suoi apparecchi unitamente al clinico di fama internazionale Bompiani (Il Padiglione Italia fu progettato dall’arch. Italiano residente a Chicago A. Caprato). Il grande successo del Padiglione Italia fu dovuto anche al fatto che all’Expo di Chicago fu collegata la famosa Trasvolata Atlantica degli idrovolanti di Italo Balbo che al suo arrivo fu accolto in America come un vero e proprio eroe. Fu un periodo in cui gli italiani d’America si sentirono riscattati e al pari degli americani. Il successo dell’Expo fu tale che la sua durata fu prorogata anche per l’anno successivo (1934). Se facciamo il confronto con l’Expo2015 di Milano, dove si sono messe in mostra i soli prodotti alimentari, c’è onestamente da riflettere, anche perché solo 5 anni prima a Shangai (2010 Cina) c’era il fior fiore della tecnologia e dell’innovazione.
Uno dei monumenti simbolo di Parigi. La cattedrale gotica di Notre Dame durante la rivoluzione francese fu oggetto di devastazioni e saccheggi e nei decenni successivi rimase un rudere abbandonato al punto che si pensò anche di abbatterla. Nella metà dell’ottocento in Francia si aprì una polemica tra classicisti dell’Accademia de Beaux Art e goticisti che produsse molti documenti che rappresentarono per i decenni successivi un riferimento per le “dispute teoriche” (1846-’47). Uno degli architetti in vista del periodo fu Viollet-leDuc sostenitore della valenza nazionale del gotico (era il periodo in cui si “scoprirono”, se così si può dire gli “stili architettonici”). Ma Viollet-le Duc fu famoso anche per i molti interventi di restauro sulle cattedrali gotiche francesi e non solo quelle parigine. Interventi invasivi che rimaneggiarono ampiamente gli edifici alla ricerca dello stile gotico completo (restauro stilistico) anche se questo non era posseduto in origine dall’edificio, con demolizioni e rifacimenti. Anche la cattedrale di Notre Dame fu oggetto di ampi rifacimenti da parte di Viollet –le-Duc da lui restaurata o manomessa dipende dai punti di vista tra il 1845 e il 1864. Fu lui ad inserire la famosa lanterna nell’incrocio tra i transetti e la navata centrale, realizzandola in ghisa con alla base i dodici apostoli, oggi purtroppo crollata per l’incendio. Il problema oggi è come intervenire: copiando il passato (rifacimento o falso)? O invece reinterpretando con un linguaggio attuale cercando di conferire al monumento un valore aggiunto?
Dopo un lungo periodo “oscurantista” che ha caratterizzato la cultura del nostro Paese dal dopoguerra sino a tutti gli anni ’80 e in parte è proseguito nel decennio successivo, si stanno riscoprendo nell’ambito dell’architettura, i valori culturali, estetici e funzionali dell’architettura del Ventennio. Un’architettura che fu volutamente ignorata da un manipolo di rappresentanti “l’intellighenzia” italiana nel tentativo goffo, quanto maldestro di cancellare un periodo della Nostra storia, atteggiamento che purtroppo non interessò la sola architettura. … A tal proposito basta leggere quanto scrisse l’architetto, urbanista e politico Bruno Zevi, uno dei maggiori storici e critici italiani dell’architettura nel suo “ Saper vedere l’architettura” che così “liquida” l’architettura del Ventennio senza MAI menzionarla direttamente: ” … l’accademismo ha imitato l’architettura romana quando aveva un programma di architetture simbolo che volevano esprimere i vuoti conati di ritorni imperialistici, miti di supremazia militare e politica, con edifici statici e spazi statici, ravvolti nell’enfasi megalomane e nella retorica”. ... Prendendo spunto da queste parole di Zevi, che definirei emblematiche di un’antistorica lettura ideologica dell’architettura italiana, mostro alcune foto e rappresentazioni di architetture del Ventennio. Gli esempi scelti NON sono oggetti architettonici qualunque, bensì le sedi de
Questa finestra è il risultato di un lavoro di ricerca e sperimentazione che è stato possibile trasferire all’industria e al mercato e alla concessione di un brevetto europeo European Patent No. 3071775 , brevetto di proprietà P.Munafò, I. Munafò, R. Corradini.
E’ una finestra che utilizza nuovi materiali per migliorarne le prestazioni e il design. Il suo minore impatto ambientale (emissioni di CO2) rispetto alle finestre oggi sul mercato, è la diretta conseguenza dell’utilizzo di questi materiali innovativi che permettono di utilizzare telai di piccolissime dimensioni inseriti all’intero vetri camera. Soluzione questaoggetto del brevetto - qualunque imitazione di questa soluzione è una interferenza impropria alla proprietà intellettuale tutelata dal brevetto. La finestra è realizzabile in alluminio (con taglio termico), pultruso (GFRP) e legno con dimesioni dei profili dimensioni dell’ordine di 30mmm indipendentemente delle dimensioni del serramento. Con questo sistema ad esempio sono realizzabili scorrevvoli con ampie specchiature di 3mtx 3mt mantenendo le stesse dimensioni ridotte dei dei profili (circa 30mm). E’ così possibile ottenere , da un lato, un design elegante e pulito praticamente con solo vetro a vista e alte prestazioni termiche (isolamento termico, con una trasmittanza termica molto vicina a quella dei vetri camera che oggi sono i componenti di un serramento che hanno minori dispersioni termiche), di resistenza alle azioni del vento (deformandosi per pressioni elevate del vento decisamente più ridotte rispetto a quelle dei serramenti tradizionali - classe c5 con frecce dell'ordine di 1/700), un’ottima tenuta all’aria e all’acqua (anche sottoposte all’azione di forti pressioni del vento) e una durabilità del vetro camera pari a quella della finestra stessa. Questo sistema innovativo di serramento consente l’adozione di doppi vetri camera (triplo vetro) e l’utilizzo di vetri di sicurezza anti sfondamento epuò essere realizzato con differenti modalità di apertura: ad anta aprile, ad anta ribalta e scorrevole.
Il prezzo del serramento in commercio è paragonabile a quello di un serramento "tradizionale" di buona qualità.
Nella foto un prototipo di porta-finestra a due ante apribili, delle dimensioni di 2,20 mt x 1,60mt. Le fasce colorate in nero (è usabile qualunque colorazione) sono applicate direttamente sul vetro (circa 30mm di larghezza) e particolare di una finestra in legno ad anta ribalta in un appartamneto di civile abitazione.
Per quanto riguarda l'accesso a i finanziamneti diponibili per lo sviluppo economico e dell’innovazione, come quelli Ministeriali e Europei gestiti dalle REGIONI gli Imprenditori possono rischiare il futoro della loro stesse imprese.
Sovente le pastoie burocratiche predispooste da Ministeri e Regioni, anziché favorire i GIOVANI e promuovere l’INNOVAZIONE e lo SVILUPPO economico, sono TRAPPOPOLE chiamiamole chiamiamole così che possono MINARE il futuro di molti giovani imprenditori e INIBIRE l’INNOVAZIONE e lo SVILUPPO.
E vado a spigarmi. … Prediamo ad esempio i finanziamenti europei gestiti dalle Regioni.
Premesso che l’Europa concede alle Regioni su “progetti generali di sviluppo regionali – Obiettivi programmatici” finanziamenti volti a favorire imprese come ad esempio le Stat Up Innovative, portatrici di progetti innovativi congruenti con gli Obiettivi programmatici individuati dalle Regioni stesse. A tale scopo le Regioni provvedono a pubblicare un bando di partecipazioni e seleziona, in base a criteri prestabiliti, i progetti più meritevoli. Fin qui nulla di strano, …. se NON fosse che dalla data di partecipazione al Bando all’assegnazione formale dei finanziamenti possono passare alcuni anni, forse anche perché i finanziamenti europei trasferiti alle Regioni potrebbero risultare loro utili per far fronte ad esigenze di “cassa”. ... Precisato questo, il fatto GRAVE e INACCETTABILE e che le Regioni una volta assegnato il finanziamento alle Imprese, fanno sovente sottoscrivere una convenzione (contratto) che impegna le Imprese, a PAGARE TUTTE le spese previste nel loro progetto ammesso al finanziamento, prima che la Regione elargisca loro il finanziamento, non limitandosi a chiedere di presentare alla Regione le fatture quietanzate ma anche il riscontro dei bonifici bancari effettuati per i pagamenti. Come può una start Up o una piccola impresa ANTICIPARE tutte le spese?
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