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Ho visto il film sulla battaglia di DUNKIRK (28 maggio - 3 giugno 1940) tutto centrato sulla fuga dell’esercito inglese verso l’Inghilterra assediato da preponderanti forze tedesche - più di mille panzer e con una supremazia area schiacciante - che lo avevano circondato in un fazzoletto di terra a ridosso del mare. Il film è godibilissimo e tutto sommato piacevole anche se pecca della solita "retorica eroica" di chi ha vinto la seconda guerra mondiale, con addirittura un pilota di caccia inglese senza carburante che abbate i micidiali caccia tedeschi stuka.
Ma quale è la verità sul salvataggio dei 335.000 soldati inglesi che se catturati o debellati che dir si volgia, avrebbe chiuso la partita della Seconda Guerra Mondiale proprio sulle spiagge di DUNKIRK già nei primi di giugno del 1940 a favore dei tedeschi aprendogli la strada per sbarcare in Inghilterra?
Gli storici parlano di un colossale errore strategico dei tedeschi, di Hitler in particolare, ma è credibile questa tesi?
Ho dei dubbi da sempre che di errore strategico si è trattasse, pensando più ad un ACCORDO tra gli alti comandi tedeschi e inglesi con la stessa corona inglese non estranea a tale possibile accordo, ma all’insaputa di Hitler. Per inciso la corona inglese (i Windsor) hanno sangue tedesco nelle vene. Infatti, provate ad immaginare che un esercito quale quello tedesco ben organizzato con una forza militare e armamenti di molto superiori a qualunque esercito dell’epoca - al punto che alcuni storici attuali affermano che Hitler non poteva perdere quella guerra e che per i suoi errori è stato come se l’avesse voluta perdere - e a DUNKIRK l’esercito tedesco poteva chiudere la guerra facendo semplicemente muovere i propri mezzi corrazzati su un fazzoletto di terra difeso da quello che restava di uno sparuto esercito francese di molto inferiore in numero e mezzi e far alzare il volo l’aviazione: UN GIOCO SEMPLICE e RAPIDO con tutto l’esercito inglese praticamente indifeso ammassato sulla spiaggia. Non è da dimenticare che lo stesso esercito tedesco in poche settimane aveva sbaragliato gli eserciti dei Paesi Bassi, della Francia, dell’Inghilterra, ecc. e a DUNKIRK aveva mano libera per chiudere definitivamente la partita.
NON credo che la tesi dell’errore strategico attribuito a Hitler sia credibile (Hitler aveva ideato e pianificato da anni la guerra lampo, portando in poche settimane l’esercito tedesco alle porte dell’Inghilterra) e faccio osservare che a Dunkirk il generale Kleis comandava le divisioni Panzer, di nobili origini e oppositore di Hitler, che fu reintegrato al comando delle divisioni corrazzate solo allo scoppio della guerra e il Capo di stato maggiore dell’esercito tedesco in quel periodo (1938-1942) era il generale Franz Halder convolto nel complotto del 1939 “zosseo” contro Hitler e poi nell’attentato a Hitler nel 1944. COINCIDENZE?
“All’episodio” di DUNKIRK personalmente ho sempre collegato il “misterioso viaggio” solitario in areo del delfino di Hitler Rudolf HESS atterrato in Scozia nel giugno 1941. HESS era secondo solo a Hitler nella gerarchia di comando della Germania. Si è sempre detto che non si è mai saputo il motivo di quel viaggio attribuendolo alla mente instabile di HESS anche se qualcuno ha anche avanzato l’ipotesi che HESS era portatore di un’offerta di pace (nel giugno del ’41 l’esercito tedesco era ancora in fase espansiva). Fatto sta che un areo tedesco in piena guerra atterò senza essere abbattuto sul suolo del Gran Bretagna. Finita la guerra, al Processo di Norimberga (1945) HESS fu condannato al carcere anche se gli psichiatri degli alleati lo avevano classificato come instabile di mente, ma allora perché fu tenuto in carcere sino a 93 anni dove trovò stranamente la morte impiccandosi a quella veneranda età e senza aver potuto commettere alcun crimine di guerra”? Questo episodio, forse poteva essere una conseguenza dell’ipotetico accordo portato a termine tra i comandi tedeschi e inglesi che permisero a questi ultimi di salvare il proprio esercito e nel giugno del 1941, quando HESS atterò in Scozia, considerando la difficoltà dei Tedeschi dopo DUNKIRK di sbarcare in Inghilterra, si poteva chiudere la guerra con una accordo tra le parti? SE come penso questa ipotesi è credibile si spiegherebbe anche il trattamento subito da HEES e la sua “singolare” morte.
Con tutto il rispetto per SGARBI CRITICO d’ARTE, ma devo far notare che a mio parere NON distingue la DIFFERENA tra un QUADRO o una STATUA e un’opera ARCHIETTONICA, giustificabile perché NON ARCHITETTO, né INGEGNERE, né RESTAURATORE. A tal proposito vorrei fargli NOTARE che un MONUMENTO ARCHIETTONICO NON è CERTO UN QUADRO né una STATUA. … La differenza sta nel fatto che un’opera ARCHITETTOONICA, ha lo SCOPO principale di RACCHIUDERE uno SPAZIO nel quale SVOLGERE un’ATTIVITA’ UMAMA – qualunque essa sia - a differenza del QUADRO o della STATUA. … Differenza sostanziale che porta a NON assimilare il restauro o la salvaguardia di un’OPERA d’ARTE a quella di un MONUMENTO ARCHITETTONICO. … Di conseguenza, il MONUMENTO ARCHITETTENICO NON può essere MUSEALIZZATO, e ovviamente conservato in un MUSEO come ad esempio si fa con i quadri e le statue. … Differente è quindi nella sostanza e nelle finalità, il REASTAURO architettonico o gli interventi di conservazione rispetto a quelli che vengono fatti su un’opera d’arte propriamente detta. Infatti, il restauro architettonico ha come FINALITA’, da una lato quello di rallentare il suo degrado o decadimento che dir si voglia, e dall’altro e soprattutto, quello di MANTENERLO e RENDERLO FUNZIONALE per le attività umane che OGGI possono essere svolte all’interno dei suoi spazi (ambienti), ovvero ATTUALIZZARLO. … Su come procedere in tale intento da più di due secoli si dibatte vivacemente, … ma la finalità rimane sempre questa, ovvero mantenere il momento architettonico funzionale!! ... In ultimo se Sgarbi sostiene “che non si possono coprire i teatri all’aperto” come motivazione di base, o di partenza per giustificare la sua avversione per una ipotesi della copertura dello Sferisterio di Macerata. A tal proposito, faccio osservare che lo Sferisterio è stato costruito nella prima metà dell’800 per il gioco della palla a mano e NON come teatro ed è stato riutilizzato come teatro dai primi decenni del ‘900. Questa precisazione storica, credo che chiarisca meglio il concetto di “attualizzazione” di un monumento dell’architettura del passato.
Il significato dell’abitazione oggi (in un contesto urbano, ma anche al di fuori)è quasi esclusivamente quello di uno spazio separato dall’ambiente esterno, privo di autonomia energetica e di approvvigionamento d’acqua che necessita di strutture esterne appositamente costituite e organizzate, per lo smaltimento degli scarti derivanti dall’attività abitativa (es. rifiuti, scarichi, ecc.) e per i servizi necessari per lo svolgimento delle attività sociali (come ad esempio i sistemi di comunicazione a per lo spostamento delle persone). … Di fatto questa assoluta “dipendenza” dall’esterno ha trasformato il “focolare domestico” in una “UTENZA”. … Questo modello di abitazione oggi diffusissima specie nei Paesi industrializzati, è il risultato del processo di industrializzazione iniziato nel XVIII sec. che ha modificato radicalmente la struttura sociale dell’epoca. Il processo di industrializzazione si è via, via evoluto e il sistema produttivo complessificato portando ad accentrare in ristretti ambiti/ambienti decisionali, la gestione e il controllo delle fonti di energia che sono il cuore pulsante che tiene in vita il sistema e la Società stessa. La sua struttura e organizzazione è però incompatibile con “l’ipotesi di una gestione decentrata delle fonti energetiche al di fuori cioè dei “ristretti ambiti/ambienti decisionali”. … Potremo pensare di tradurre tutto questo,
Che SIGNIFICA che più del 45% dei contribuenti italiani ha un REDDITO INFERIORE a 15.000 Euro e solo il 5% circa ha un reddito uguale o superiore 50.000 Euro?
Analizzando da banalmente questi dati si potrebbe dire che c’è una evasione fiscale diffusa da continuare a combattere, dimenticando che ogni anno la TV di Stato ci informa che si sono recuperate decine di miliardi di evasione e ogni anno sempre di più rispetto al precedente, se una persone annotasse anno per anno queste cifre oggi scopriremo che avremo azzerato l’evasione fiscale, ma così NON è. … Anche se in Italia esiste di fatto una evasione fiscale non trascurabile, bisogna però notare che l’attuale sistema di CONTROLLO è tale che NON è credibile addebitare questi NUMERI ESCLUSIVAMENTE all’evasione fiscale se non in MINIMA parte in particolare per i redditi relativi alla fascia bassa ovvero sotto i 20.000 Euro. Credo invece che questo stato di cose sia invece da imputare in LARGA MISURA ad una politica di GOVERNO che ha commesso e continua imperterrita a commettere, GRAVI ERRORI.
Infatti, la politica che caratterizza, o meglio che a parole caratterizzerebbe, il centro sinistra, è quella dall’aumento delle tasse presupponendo di dare servizi come contropartita ai Cittadini quando invece questi nella realtà vengono ridotti (si veda ad esempio la sanità, i trasporti, le pensioni, ec…), dalla lotta all’evasione che definirei irrazionale, o meglio ideologica, perché sottintende che chi ha qualcosa è necessariamente un evasore e da una tutta TEORICA ridistribuzione della ricchezza che poi nei fatti si traduce nel favorire alcune “strutture” e certe “fasce sociali” vicine al pensiero politico delle forze politiche di governo a discapito delle altre (come le piccole imprese, gli artigiani, i commercianti, ecc..). …. Alla luce dei dati sopra riportati, questa politica di fatto ha ridotto la META’ dei contribuenti ad una soglia di reddito prossima alla POVERTA’. Il fatto poi, che solo il 5,22% dei contribuenti ha un reddito che potrebbe incentivare i consumi o gli investimenti (5,2% con redditi compresi tra i 50.000 e i 200.000 50.000 Euro e solo lo 0,02% con redditi superiore a 2000.000 Euro) significa che il Paese si è drammaticamente impoverito in maniera direi diffusa, STERILIZZANDO nella sostanza la capacità imprenditoriale degli italiani. … Tale situazione ha prodotto e sta producendo un’ondata di emigrazione sempre più massiccia verso l’estero dei GIOVANI, ma anche dei PENSIONATI e di imprenditori. … Per contro questa INSANA gestione politica del Paese costringe le aziende, quelle che da sempre sono state il MOTORE della nostra economia come le piccole e medie imprese e gli artigiani, a CHIUDERE perché non sono più in grado di far fronte ai costi imposti loro dallo Sato. … Per non parlare che l’azione del Governo in questi anni ha trasformato gli investimenti fatti con sacrificio dai Cittadini comuni in costi, come è il caso della prima casa che fino a qualche anno fa era una risorsa per le famiglie da lasciare ai figli e che oggi invece si è trasformata in un costo. … Per contropartita, sempre l’azione del Governo si è incentrata nel SALVARE le BANCHE in particolare quelle a molto vicine politicamente!! … Dove è andata a finire la Politica quella con la “P” maiuscola che vuol dire progettualità e idee per il bene comune?
Sovente in Italia ad ogni evento calamitoso si assiste ad una sorta di “fiera dei sapientoni” che però prima se ne stavano IN SILENZIO. … Parlo in questo caso del sisma della notte tra il 23 e il 24 agosto 2016 e delle scosse successive come quella di ottobre!! In Italia abbiamo la particolarità di dare un IMPROPRIO spazio a geologi e geofisici in occasione degli eventi sismici come se LORO CONOSCERO quali sarebbero gli effetti del sisma sulle costruzioni, … in realtà DISCONOSCONO completamente il comportamento degli edifici sotto gli effetti del sisma: i geologi conoscono le caratteristiche meccaniche dei terreni e la loro natura e stratigrafia, i geofisici hanno conoscenza della geofisica che è la disciplina che applica la fisica alla geologia. Il geofisico è un professionista con a conoscenze del territorio, dei fenomeni naturali e di tutte le branche della fisica applicata alla componente solida, liquida e gassosa della Terra. … NULLA però conoscono i geologi e i geofisici sulle tecniche costruttive, di intervento e sul comportamento degli edifici assoggettati a sollecitazioni di varia natura . … Questa precisazione è doverosa, così come è d’obbligo mettere in evidenza che conoscere l’energia liberata dal Sisma, ad esempio misurata con la scala Richter, è un dato poco significativo per capire e spiegare che tipo di danno le costruzioni hanno subito, anche perché è necessario affiancare a questo dato quello delle frequenze di vibrazione che sono fondamentali per capire perché alcuni edifici si lesionano, altri meno e altri addirittura no. … Dopo ogni evento sismico si mette l’accento sulla necessita della messa in sicurezza preventiva degli edifici … facile a dirsi DIFFICILISSIMO però da mettere in pratica per due motivi principali:
1. Solo da qualche decennio la normativa italiana ha suddiviso l’intero territorio nazione in zone con differente grado di rischio simico, imponendo di conseguenza per i nuovi edifici strutture portati in grado di sopportare le sollecitazioni derivanti dal cosiddetto “terremoto di progetto” di gran lunga “più importate” di quello storicamente registrato per le diverse aree di rischio. Così ad esempio, a Macerata, tutti gli edifici costruiti prima del 1985 NON sono antisismici. Di fatto quindi, fino a circa la metà degli anni ’80 del secolo scorso, le normative antisismiche si applicavano SOLAMENTE per le località in cui si era verificata una catastrofe, il che vuol dire che nelle altre aree geografiche gran parte dell’edificato (anche di relativa recente costruzione) non è costruito con criteri antisismici. … La vera prima normativa che in Italia prevedeva prescrizioni per la realizzazione degli edifici al fine di prevenire disastrosi effetti del sisma, fu quella emanata subito dopo il terremoto di Messina del 1908. Ma le prescrizioni in essa contenute si applicavano solo per le aree che erano ne erano state colpite. Stando così le cose, si può comprende che sia per il patrimonio edilizio pubblico che privato, occorrerebbero risorse finanziarie enormi per la messa in sicurezza degli edifici non realizzati con criteri anti sismici, risorse finanziarie che NON ci sono ovviamente. Per superare questo problema c’è chi propone forme assicurative che potrebbero coprire economicamente gli eventuali interventi per la messa insicurezza e la riparazione dei fabbricati dai i possibili danni provocati dal sisma, ma le compagnie di assicurazione stipulano le polizze solo dopo che i proprietari degli immobili hanno realizzato interventi strutturali ritenuti idonei e di conseguenza si ripresenterebbe anche in questa ipotesi, il problema della disponibilità economica dei proprietari degli immobili necessaria per la messa in sicurezza preventiva dei fabbricati, così come le compagnie assicurative pretenderebbero.
2. Quali interventi si desidera mettere in atto? … Di “adeguamento”, ovvero adeguare l’edificio alle attuali norme antisismiche, o di “miglioramento”, ovvero intervenire solo per migliorare il comportamento dell’edificio sotto l’azione del sisma? … La seconda opzione è quella più praticabile per i cosiddetti edifici storici per poter meglio garantire la salvaguardia dell’originalità degli edifici stessi. Il che si traduce più in generale, anche nel ridurre il rischio di avere vittime in caso di sisma, ma comunque non quello di garantire che gli edifici restino indenni dopo essere stati sollecitati da un sisma particolarmente violento. … Se consideriamo che il patrimonio storico è solo di circa l’8% dell’intero edificato presente sul territorio nazionale e che una consistente fetta dell’edificato esistente è rappresentato da edifici costruiti dal dopo guerra sino alla metà degli anni ’80, prima cioè che lo Stato suddividesse il territorio in differenti zone a rischio sismico (in molti casi trattasi di vere e proprie PORCHERIE) e adottasse le relative normative per la progettazione degli edifici … traete voi le dovute conclusioni, considerando che tutti questi edifici NON sono stati costruiti con criteri antisismici, logica e giustizia vorrebbe che dovrebbe essere lo STATO stesso ad accollarsi le spese per rendere più sicuri, sia gli edifici pubblici che privati che rispettavano le vecchie normative!!!
Volendo ora porre l’attenzione agli edifici storici propriamente detti, è ovvio che là dove è possibile si ricorre ad interventi migliorativi e NON certo di adeguamento che sarebbero IMPROPONIBILI per gli edifici con valenza storico-artistica (come ad esempio quelli vincolati dalla Soprintendenza).
Le murature di elevasione degli edifici storici, presenti nel territorio colpito dall’ultimo terremoto dell’agosto/ottobre 2016 dei centri storici e non, sono state spesso realizzate con pietrame non squadrato e con una tessitura il più delle volte disordinata con inserti anche di altri materiali come i laterizi. … Questo TIPO DI MURATURA ha nel proprio DNA quello di “dover CROLLARRE” sotto l’azione delle sollecitazioni sismiche, perché il contato tra i vari conci (ovvero pietre o laterizi), quello che sviluppa la forza di attrito (grazie al peso sovrastate) dovrebbe garantire la stabilità della muratura alle spinte orizzontali del sisma, è molto precario, interessando sovente solo piccole porzioni della superfice dei conci stessi (superfici di contatto del pietrame) … per cui è NATURALE che crollino rovinosamente. … Ho sentito geologhi e altri professionisti parlare di malta scadente. Ovvio che è scadente e NON è quella la causa del crollo, perché la malta in questione è una MALTA di ALLETTAMENTO e non è un legante. Ha la sola funzione di regolarizzare il contato tra i conci…. I Geologi e i Geofisici facciano il loro mestiere e non si occupino di ingegneria … e gli altri professionisti sarebbe bene che studiassero prima di parlare!!! ... Certo che appesantirle gli edifici storici con solai o coperture in calcestruzzo armato peggiora la stabilità di queste murature sollecitate da azioni orizzontali come sono quelle del sisma, … ma CROLLEREBBERO ugualmente anche con solai e coperture leggere, se spinta provocata dal sisma raggiunge certi livelli di intensità. Per salvare questi edifici dall’azione distruttiva del sisma li si dovrebbero snaturare completamente, ad esempio inglobando le murature in pietrame in setti di calcestruzzo armato … e allora? … In questo caso sarebbe forse più utile e meno costoso demolire preventivamente tutto ... il che è impensabile per gli immobili con valenze storiche e artistiche… e quindi? … Non si può far altro che mettere in atto interventi migliorativi “leggeri”, come ad esempio ancorare le travi lignee dei solai e delle coperture alle murature. Interventi che risulterebbero utili, ma certamente NON garantirebbero la stabilità dell’edifico quando il sisma è di una certa importanza. ... Allora credo che sarebbe utile pensare di progettare a scala urbana interventi che nel caso in cui si verificasse un sisma, garantirebbero vie di fuga in sicurezza degli abitanti e permetterebbero l’arrivo agevole dei soccorsi …. Il resto scusate la presunzione, sono C….te!! ... Il piano urbanistico che fu originariamente ideato oltre 100 anni fa a Messina dopo il terremoto del 1908 ha fatto scuola, ma è stato ignorato!!
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