Si parla spesso di “Sovranismo” dipinto da alcuni superficialmente come il male assoluto, senza domandarsi “Perché” è nato, ed ad esso si sono aggregate più forze politiche e persone che sta mettendo a dura prova quello che chiamerei “l’ordine costituito”. Allo stesso tempo per contrastarlo si parla di “cambiamento”. Ma il cambiamento non può contraddire quello “che si è”. Quindi problema di fondo ed essere chiari su cosa si intende per “cambiamento”. Crollato il “muro di Berlino”, l’ideologia comunista (a cui molti ambienti sono stati legati), nella sua “quinta essenza” è venuta meno. Credo che nessuno se non pochi nostalgici oggi parlerebbe dell’abolizione della proprietà privata con il controllo dello Stato di tutte le attività economiche. Nel contempo ha assunto sempre più rilevanza la cosiddetta “globalizzazione”, in un primo momento vista da certi ambienti come una leva per contrastare le multinazionali. Dopo un primo periodo di confusione, diciamo così, la finanza e le sue leggi non solo hanno monopolizzato “il mondo globale”, ma hanno assunto un ruolo sempre più dominante nella politica con ripercussioni nella formazione dei Governi, relegando spesso in secondo piano il “voto popolare”. Infatti, la “finanza e le sue regole speculative” (spacciate come ricerca di stabilità dei mercati) vanno ad incidere significativamente sui bilanci dello Stato. A tal proposito un esempio sono le variazioni dello spread in relazione al tipo di Governo, o il comportamento di Istituzioni sovrannazionali, come ad esempio le “agenzie di rating”, il Fondo Monetario Internazionale e non per ultimo, la stessa Commissione europea che possono assumere atteggiamenti più o meno rigidi ad esempio nel valutare l’affidabilità finanziaria di uno Stato o approvare o meno le Leggi di bilancio in relazione proprio al tipo di Governo applicando più o meno rigidamente le regole sul disavanzo pubblico paventando in alcuni casi (politicamente sgraditi) lo spauracchio di attivare procedure di infrazione costosissime. Allora se proprio si vuole oggi parlare di “cambiamento”, per quanto mi riguarda, non può che consistere nel sostituire quello della finanza e delle Istituzioni ad esse collegate, il potere politico (che deriva direttamente dal voto popolare), riconsegnando alla Politica il ruolo che gli è proprio! Andando al concreto per quanto ci riguarda più da vicino, lo spread e l'Euro così come oggi è concepito, credo siano un esempio eclatante. Infatti, una banca centrale europea che NON stampa titoli di debito europei (debito pubblico europeo) che hanno valore in tutti gli Stati membri, altro non vuol dire che imporre ai Governi agli Stati con economie più deboli manovre finanziare restrittive che esulano dai loro programmi politici per cui hanno avuto il voto della maggioranza dei Cittadini. I Paesi economicamente più deboli avrebbero così una SOVRANITA' LIMITATA, perché il bilancio o le manovre finanziarie che dir si voglia, sono l'atto politico PRINCIPE di un Governo. Questo credo sia un dato di fatto e spiegherebbe l'astio di certi ambienti verso il cosiddetto "sovranismo" che trova proprio in questa “sovranità limitata” il suo motivo di esistere e di espansione.