Non conosco il candidato Sindaco di Centro Destra, ma conosco gran parte del cosiddetto “contorno” che mi lascia molto PERPLESSO. … Conosco il Candidato Sindaco del Centro Sinistra e  non condivido cosa ha fatto il centro sinistra in 20 anni a Macerata.

Preso atto di quello che offre il panorama politico maceratese, ho inviato ai giornali questa mia proposta (che credo non sia stata pubblicata ma poco importa):

 

“… mi permetto di fare alcune considerazioni non tanto sugli schieramenti politici, quanto su quello che è o dovrebbe essere l’obiettivo centrale di chi si presenta a chiedere il voto: il rilancio di Macerata, o se vogliamo la sua “rinascita”.

Questo se apparentemente potrebbe sembrare un obiettivo generico, perseguirlo presuppone necessariamente scelte amministrative importanti che coinvolgono più aspetti: dalla viabilità, all’occupazione, all’assetto urbanistico, al turismo e alla cultura, giusto per citarne alcuni.

Ma questo obiettivo non credo possa essere attuato dalla sola coalizione che vincerà le elezioni. Se per il bene di tutti e della Città si vuole raggiungerlo, sono fermamente convinto che su alcuni progetti o interventi amministrativi di ampio respiro ritenuti importanti per la Città, sia opportuno che preliminarmente si trovi un accordo fra tutte le coalizioni per condividerli   in modo che trovino attuazione senza ostacoli politici, anche ben oltre il mandato elettorale della coalizione vincente alle prossime elezioni.

Infatti, da quando si è introdotta l’elezione diretta del Sindaco, la coalizione vincente non ha materialmente il tempo di predisporre e soprattutto attuare un piano organico di rilancio e di sviluppo della Città di ampio respiro, perché necessita di tempi lunghi e soprattutto continuità amministrativa. Per spiegarmi meglio a titolo di esempio accenno alla questione urbanistica e alla viabilità.  Non si sono più predisposti Piani Regolatori in grado di garantire nel tempo uno sviluppo organico e ordinato del territorio, ma si è fatto ricorso alle famigerate “mini tematiche”, piccole varianti al piano regolatore che si sono moltiplicate nel tempo ad uso e consumo nella durata della legislatura, i cui risultati disastrosi sono sotto gli occhi di tutti. Lo stesso si può dire della viabilità della Città, lasciata a sporadici interventi senza un progetto unitario complessivo, quando invece è necessario pensare a come collegare adeguatamente la Città alle grandi vie di comunicazione e al il territorio per attrarre investimenti e favorire l’insediamento di imprese che possono creare posti di lavoro.”

Placido Munafò