La rivolta degli operai di Berlino Est facente parte dell’allora DDR (Repubblica Democratica Tedesca sotto il controllo Sovietico), fu la prima vera rivolta nei Paesi del cosiddetto “blocco comunista” dell’Est Europa, tre anni prima della più famosa rivolta ungherese del 1956.
Quella di Berlino Est fu una rivolta contro il Governo della Germania dell’Est (DDR) innescata dallo sciopero degli operai edili contro l’innalzamento del 10% delle “quote” di lavoro dell’industria nella Germania orientale e una riduzione dello stipendio nel caso la nuova “quota” di lavoro non fosse stata raggiunta. Oggi parlare di “quote di lavoro” appare ai più incomprensibile, ma nei Paesi del blocco comunista che avevano una economia statale centralizzata non di mercato, il Comitato Centrale del partito comunista programmava artificiosamente quanto e come si dovesse produrre su presupposti del tutto astratti e spesso avulsi dai reali bisogni, creando disequilibri tra beni prodotti e beni richiesti dalla popolazione a discapito anche della qualità della produzione stessa.
Gli operai all’inizio chiedevano di ripristinare le precedenti “quote di lavoro”, ma ben presto il 16 giugno 1953 la protesta si estese in diverse Città (alcune fonti riferiscono che la rivolta si estese a 500 città e villaggi) diventando politica chiedendo i manifestanti elezioni libere, più democrazia e la riunificazione della Germania.
Di conseguenza il presidente della DDR Walter Ulbricht chiese l’intervento delle forze armate dell’URSS per reprimere con la forza la rivolta che prontamente intervenne con i propri carri armati provocando 125 morti tra i manifestanti.
Il 19 giugno 1953 a rivolta domata l’Unità, organo ufficiale del Partito Comunista Italiano approvò l’intervento delle forze armate dell’Unione Sovietica definendo la rivolta un complotto degli USA.
Bertold Brecht esponente della cosiddetta “intellighenzia” di sinistra comunista scrisse al Presidente della DDR Ulbricht per congratularsi con lui, rinnovando il suo appoggio per aver sedato la rivolta e elogiando le forze armate dell’URSS con questa motivazione: “… le forze armate russe non se la sono presa con gli operai, ma contro la marmaglia fascista e guerrafondaia composta da giovani diseredati di ogni risma che aveva invaso Berlino …”