Briciole di storia: 17 marzo 1861 proclamazione della nascita dello Stato Italiano o dell’annessione della penisola italiana al Regno di Sardegna?
11 maggio 1960 Garibaldi sbarcò a Marsala (Sicilia occidentale) con circa 1000 garibaldini (notai, avvocati, ecc.) armati di vecchi fucili ad avancarica. A Calatafimi a circa 60 km da Marsala verso est, il 15 maggio 1860, ci hanno raccontato che si ebbe il primo scontro tra i garibaldini e le truppe dell’esercito borbonico comandate dal generale Landi in località Pianto dei Romani. Fu proprio in quella battaglia che nella falsa storiografia retorica risorgimentale, Garibaldi pronunciò, rivolgendosi a Nino Bixio, la famosa frase “qui si fa l’Italia o si muore” come a sottolineare la difficile impresa in considerazione delle maggiori forze in campo schierate dai Borboni. … Ma NON fu sparato un solo colpo! … L’esercito borbonico schierato a Calatafimi era di circa 30.000 uomini armati di tutto punto con armamento moderno compresi cannoni a canna rigata che potevano spazzare via i garibaldini in pochissimi minuti, … ma così NON fu perché il generale Landi comprato dagli inglesi, così come la stragrande maggioranza di generali e funzionari del Regno delle due Sicilie, fece suonare la ritirata. I figli del generale Landi divennero poi generali del nuovo regio esercito italiano! … Questo episodio è significativo e bene rende l’idea su “L’invenzione dell’Italia Unita” così come incisivamente titola il suo saggio il prof. Martucci. Una unità d’Italia voluta e finanziata dall’Inghilterra che aveva al suo servizio come “pirata” proprio Garibaldi autore di razzie, stupri e ruberie in America latina al soldo della
Corona Inglese ai danni di quella spagnola. … Ma ritornando al 17 marzo 1861, il Parlamento del Regno di Sardegna approva la Legge n. 4671 che investe formalmente Vittorio Emanuele II come Re d’Italia e estende a tutta la penisola italiana sotto il dominio piemontese, le Leggi e lo statuto del Regno di Sardegna, a legittimare formalmente l’occupazione da parte dello Stato piemontese dell’intera penisola Italiana, annettendola territorialmente e dando così il via alla repressione sanguinaria del meridione d’Italia che ne seguì negli anni successivi, smantellandone tutte le attività produttive che furono forzatamente portate a Nord (Il Regno delle due Sicilie aveva ad esempio le industrie siderurgiche più all’avanguardia in quel periodo e una flotta commerciale che era la più grande e competitiva del Mediterraneo). … Per concludere questa brevissima e sommaria sintesi di quello che in realtà è stato il cosiddetto “risorgimento”, cito una frase di Nino Bixio – come già accennato uno dei maggiori esponenti e protagonisti del risorgimento - pronunciata in un suo discorso nel nuovo parlamento italiano: “.. I meridionali sono bestie, animali che vanno bruciati o mandati in Africa a civilizzarsi .. “ … Nessuno o quasi, sa quando sia nata e ne festeggia la ricorrenza forse è perché l’Italia di fatto è una “nazione “ che definirei “artificiale” e gli italiani altro non sono che abitanti della penisola e non un popolo come sosteneva Metternich? Credo che su questo si debba meditare approfonditamente.