La Fiat 600 multipla si può ritenere un esempio ben riuscito dell’ingegno italiano nel settore delle automobili. E’ un progetto dell’ing. Dante Giacosa (1905-1996) che ha anche progettato la Topolino 500 A (1936), la Fiat Nuova 500 (1957), la Fiat 600 (1955), la Bianichina (Autobianchi), e le Fiat 1100, 1400, 1800, 124, 127, 130, A112 (Autobianchi-Fiat), ecc.
L’ing. Giacosa progettò quasi in contemporanea sia la 600 multipla che la 600, progetti denominati dalla Fiat rispettivamente come Progetto 100 multipla e Progetto 100 (Fig. 1, 2)
La Fita 600 multipla fu il primo monovolume prodotto in serie (Fig. 3), l’antesignana degli attuali monovolumi anche se nel 1932 fu progettato un monovolume la Scout Scarab (scarabeo) da W. Bushel Stout in chiaro design Art Déco originariamente con scocca in alluminio e successivamente in acciaio (Fig. 4). Lunghezza poco meno di 5m, montava un motore Ford V8 a tre marce, ma di fatto non fu mai prodotta se non in pochissimi esemplari dalla Stout Motor Company (forse solo 9) realizzati a mano.
La Fiat 600 multipla fu presentata per la prima volta al salone di Bruxelles nel 1956 e prodotta dallo stesso anno fino al 1967 in tre versioni: a quattro- cinque posti con ampio bagagliaio, a sei posti su due file e per uso Taxi. I sedili tutti reclinabili permettono di sfruttare tutto o parte del volume della vettura al punto che poteva essere utilizzata anche per allestirvi un letto matrimoniale. Tutto questo per una vettura di appena 3,53m di lunghezza, 1,45m di larghezza con un’altezza di 1,58m.
Era dotata di trazione e motore posteriore con sospensioni rinforzate della 1100: 1^ serie con cilindrata da 633cc, quattro marche (la prima non sincronizzata), potenza di 22 CV e velocità massima 95 km/h. Nel 1960 fu prodotta la 2^ serie (Fiat multipla 600-D) con motore da 24 CV di 767 cc (motore a ciclo otto), velocità massima 105Km/h.
Una macchina di piccole dimensioni che si caratterizzò per la sua ampia versatilità (Fig. 2) di impiego e per l’attenta ottimizzazione dello spazio interno. In 3,54m di lunghezza con un passo di 2,0m, si ricavarono 6 posti, l’alloggiamento del motore, del serbatorio di 29 litri e di tutti gli organi meccanici. L’autovettura conquistò anche l’attenzione del Times, ma fu molto discussa al suo esordio al punto di essere stata anche oggetto di critiche (sarcastiche) per la sua insolita forma.
Nel primo anno di produzione non ebbe il successo che la Fiat si attendeva anche per il suo prezzo maggiore di quello della Fiat 600 entrata in produzione nel 1955 (730.00 Lire contro le 590.000 lire), per poi affermarsi con successo nel mercato con circa 245.000 vetture vendute, diventando negli anni ‘60 l’icona della macchina per la famiglia italiana.