Affresco Pompeiano  (Museo di Napoli)                                        Affresco del Masaccio

 

L’affresco del Masaccio (1425-27) raffigurante la Trinità a Santa Maria in Novella a Firenze è considerato come l’opera pittorica che nel rinascimento  introduce pienamente le regole della prospettiva. In questo affresco infatti la raffigurazione degli elementi architettonici (ad esempio la volta) obbediscono alle leggi della prospettiva introdotti con metodo scientifico dal Brunelleschi agli inizi del XV sec..

Però mi hanno colpito alcuni affreschi pompeiani che utilizzano come sistema di rappresentazione un qualcosa che si avvicina molto alla  prospettiva. Criterio utilizzato dai romani esclusivamente (almeno pare) nella rappresentazione di elementi architettonici, come i sistemi di colonnati architravati, dove per la loro rappresentazione spaziale si utilizza anche una diversa tonalità di colore per evidenziare meglio gli elementi architettonici vicini all’osservatore da quelli più lontani dipinti con colori più chiari e tenui. Visione spaziale che viene meno nei dipinti di epoca romana che ho avuto modo di osservare, quando sono rappresentate persone e scene di caccia, come se la rappresentazione dell’architettura, fatta di forme più lineari, facilitino la possibilità di una loro rappresentazione  molto vicina alla prospettiva introdotta poi nel Rinascimento.