Vorrei porre l’attenzione sul patto di non aggressione firmato il 23 agosto del 1939 da Molotov per l’Unione Sovietica e Ribbentrop per la Germania. Patto che creò sconcerto in molte cancellerie europee come Londra e Parigi, nonché nel Ministro degli esteri italiano Galeazzo Ciano 8notoriamnete contrario ad una lleanza con la Germania), e in alcuni ambienti della sinistra in Francia (alcuni deputati comunisti si dimisero) e in un minoritario gruppo di esponenti del PCI in Italia. All’epoca però prevalse in Italia la linea IMPOSTA da TOGLIATTI (segretario del PCI), che dopo la firma del patto tra Germania e Unione Sovietica RIBADI’ con forza la FEDELTA’ all’URSS scrivendo agli iscritti al partito di guardare sempre alla rivoluzione russa "per non sbagliare mai", AVALLANDO e appoggiando così l’alleanza russo-tedesca. Finita la guerra però TOGLIATTI impose una nuova lettura sul patto Germania-URSS che rimase accreditata sino al crollo del muro di Berlino, tesi (retorica di propaganda) che sosteneva che Stalin firmò quel patto per prendere tempo e potersi armare sapendo che Hitler avrebbe invaso
l’Unione Sovietica. Tesi assolutamente priva di VERITA’ storica. In un bel libro di Eugenio Di Rienzo ed Emilio Gin (Le potenze dell’Asse e l’Unione Sovietica 1939-1945, scritto dopo anni di ricerche su una vastissima mole di documenti) si mette in evidenza che le “cancellerie europee” nel 1939 sedevano ad ogni tavolo in piena libertà ed autonomia mirando ai soli interessi nazionali, contrariamente alla propaganda post-bellica su una presunta “comune lotta antifascista” e l’Unione Sovietica NON era da meno avendo ereditato e mantenuto dal precedente governo zarista una matrice imperialista di espansione verso i paesi dell’est Europa. L’alleanza STALIN – HITLER era vantaggioso per entrambi e aveva fatto “raccogliere i frutti sperati”: infatti l’URSS garantiva alla Germania un forte flusso di derrate alimentari e prodotti agricoli e la Germania per contropartita vendeva all’URSS tecnologia militare e industriale. E nell’estate del 1940 iniziarono le trattative tra Mosca e Berlino per far entrare l’URSS come alleata delle Potenze dell’Asse. Proprio in questo periodo su ordine di Stalin i comunisti in Europa iniziarono azioni di sabotaggio per favorire i tedeschi. Fallita poi la concreta possibilità dei tedeschi di invadere e sconfiggere la Gran Bretagna, Stalin cominciò a richiedere alla Germania un prezzo maggiore. In particolare chiedeva per quanto riguarda i Balcani e la Bulgaria che facessero parte dell’influenza Sovietica, cosa che Hitler non era disposto ad accettare. In considerazione del rifiuto di Hitler, Stalin ridusse drasticamente l’afflusso in Germania di dettare alimentari ed agricole, ecco anche perché Hitler decise di invadere l’URSS andando a prendersi quando necessario direttamente sul posto, in territorio russo.