Non so se sia una particolarità tutta italiana, sta di fatto che i partiti danno la sensazione di avere paura di presentarsi da soli agli elettori e costruiscono a tavolino una miriade liste civiche che li appoggino che altro non sono che aggregazioni di loro simpatizzanti o affiliati. In sostanza queste liste civiche sono lo stesso partito chiamato in altro modo.

Una vera lista civica non ha appartenenze politiche e salvo eccezioni particolarissime, ha la sola forza di presentarsi alle amministrative locali in quanto indipendenti (come per le elezioni amministrative comunali) e di conseguenza è poco credibile che liste civiche indipendenti si presentino alle regionali o alle elezioni politiche nazionali. La lista civica nasce da alcune persone anche di diversa fede politica, per rispondere alle esigenze di un territorio quando i partiti non mostrano di poter rispondere adeguatamente alle aspettative della gente.

Purtroppo in Italia si assiste ad una prolificazione di presunte liste civiche che hanno la sola funzione di fare da richiamo per gli elettori, come i cacciatori che usano i richiami per ingannare le prede.

A questo punto, forse è il caso che i partiti facciano una seria riflessione e valutare se non sia il caso di ripensarsi mettendo in discussione la loro identità che negli anni li ha sempre più allontanati dagli elettori. Continuare a sopravvivere così, nascondendosi dietro una miriade di liste civiche è paragonabile all’accanimento terapeutico di un malato terminale.