Che tutti gli alimenti quando sono cotti in maniera tale da provocarne  bruciature (carbonizzazione), sono cancerogeni è un dato conosciuto da tanto tempo, è il caso ad esempio della bistecca, o delle salcicce cotte troppo alla griglia, ma anche del pane e della pizza cotte male al forno.

Non sono un medico, ma se l’Organizzazione Mondiale della Sanità classifica le carni lavorate cancerogene inserendole nella classe A1 vuol dire che ci sono “dati solidi” per affermarlo, ovvero dati certi ricavati da lavori di ricerca seri e affidabili. E’ da precisare però che  la classificazione A1 anche per le carni lavorate significa solo questo e non certamente che la carne rossa e lavorata è cancerogena con lo stesso rischio, ovvero probabilità di contrare il cancro, dell’amianto, o del fumo anch’essi inseriti in classe A1.

Precisato questo, che non è cosa da poco, è ovvio aspettarsi che chi come gli Americani mangiano frequentemente, per loro tradizione, carne e salcicce arrostite alla brace corrono molto più rischi di noi che la mangiamo cotta in questo modo saltuariamente e quindi NON è certo il caso di demonizzare a priori questo tipo di cottura e tantomeno bandirla: è l’abuso che aumenta in maniera “sensibile” (circa del 18-20%) il rischio di contrarre il tumore intestinale (colon in particolare).
In secondo luogo faccio la seguente osservazione.

In Italia prima della guerra, o meglio prima del cosiddetto boom economico degli anni ’60, il consumo della carne rossa, o lavorata da parte delle famiglie era estremamente limitato, sia per ovvie questioni economiche che per tradizione culinaria. … La famosa bistecca alla fiorentina era un’eccezione di quella particolare zona geografica della Penisola, non certo una consuetudine  alimentare italiana che non prevedeva l’uso della bistecca o della “fettina” come alimento consueto. … Sino a quel periodo storico, anche non troppo lontano,  l’aspettativa di vita degli italiani era mediamente di circa 50-55 anni e all’epoca l’inquinamento atmosferico e delle acque era anche decisamente inferiore a quello che subiamo in questi ultimi anni.
Oggi i nascituri hanno un’aspettativa di vita di circa 102 anni e noi superiamo da tempo gli ’80 anni!! ... E’ poi fuori discussione che l’introduzione del consumo della carne da parte delle famiglie italiane avvenuta in maniera sensibile dagli anni ’60, ha migliorato decisamente il benessere fisico, migliorandone anche fisiologicamente la qualità. Individui più alti e robusti! … L’altezza media prima era di circa 1 e 60/1 e 65 oggi supera ampiamente l’1 e 80.

E allora mi domando: è il caso di demonizzare così tanto il consumo di carni rosse, o lavorate? .. Onestamente qualche grossa perplessità ce l’ho, perché si è innescato un allarmismo per molti versi a mio avviso immotivato, o quanto meno esagerato!!